Grigory Sokolov

Ha iniziato lo studio del pianoforte all'età di cinque anni.
A sette, è stato ammesso al Conservatorio di Leningrado, dove ha studiato con Lea Zelikhman e, in seguito, con Moisey Khalfin. A dodici anni ha dato il suo primo importante concerto e a sedici, ancora studente, ha ottenuto il primo premio (medaglia d'oro) all'edizione 1966 del Concorso pianistico internazionale Čajkovskij, con decisione unanime della giuria presieduta da Emil Gilels.

In quarant'anni di carriera, ha suonato con le maggiori orchestre mondiali e con più di duecento direttori, tra cui Valerij Gergiev, Neeme Järvi, Trevor Pinnock, Myung-Whun Chung, Andrew Litton, Walter Weller, Herbert Blomstedt, Evgenij Svetlanov, Aleksandr Lazarev.

Ha collaborato con orchestre quali Philharmonia Orchestra, Concertgebouw di Amsterdam, New York Philharmonic, Gewandhausorchester Leipzig, la Filarmonica della Scala, le filarmoniche di San Pietroburgo e di Mosca, i Münchner Philharmoniker, la Montreal Symphony Orchestra, Detroit Symphony Orchestra.
Al Teatro alla Scala nel 1991 esegue il Concerto per pianoforte e orchestra n. 5 di Beethoven. Da vari anni ha diminuito sensibilmente la sua attività con orchestra, concentrandosi su recital solistici in varie città, anche Italiane.

Al Festival di Salisburgo debutta in concerto nel 2001 tornando dal 2007 al 2011, nel 2013 è nel 2014 con musiche di Chopin.
Nel 2008 ha partecipato al "Festival pianistico internazionale" di Brescia e Bergamo dove gli è stato assegnato il premio "Arturo Benedetti Michelangeli" e tiene un recital al Teatro La Fenice di Venezia.

Il suo repertorio, sin dagli esordi, è stato molto ampio e diversificato. Si estende da compositori del XVII e XVIII secolo (William Byrd, Froberger, Couperin, Rameau) ad autori contemporanei. Le sue interpretazioni di Johann Sebastian Bach sono di assoluto rilievo, così come quelle di Chopin, Beethoven, Mozart, Brahms, Schumann, Schubert, Rachmaninov, Skrjabin, Ravel, Prokof'ev, Čajkovskij.

Sokolov è un artista che predilige l'esibizione dal vivo e dà il meglio di sé in concerto; la sua discografia non è enorme ma comunque ben fornita, con alcune decine di incisioni, quasi tutte live. Tra i titoli, opere dei già citati Bach, Beethoven, Brahms, Chopin, Prokof'ev, Schumann, Schubert, Rachmaninov, Skrjabin.
Ha infatti dichiarato: "Dei dischi non mi fido. Non danno la possibilità di valutare veramente un'esecuzione come le esibizioni dal vivo".

Nel 2002, di un suo concerto a Parigi, è uscito un DVD video, opera del regista e musicista francese Bruno Monsaingeon, già autore di importanti documentari musicali (Gould, Richter).

Poco conosciuto al di fuori dell'ex Unione Sovietica sino ai tardi anni '80 ma ricercato dagli amanti della musica e dai pianofili, è salito stabilmente alla ribalta internazionale con alcuni memorabili concerti, come la sua esecuzione del terzo concerto di Rachmaninov a Londra nel 1995, che suscitò viva impressione per maestria tecnica e nobiltà d'espressione. I suoi concerti ricevono ovunque accoglienze trionfali e la sua fama è mondiale.

Attualmente è considerato senza dubbio uno dei maggiori pianisti viventi (per molti grandi critici addirittura il migliore). Possiede grande varietà timbrica, enorme dominio tecnico dello strumento ed un eloquio ampio e di impressionante potenza. Le sue interpretazioni sono molto originali e sempre sorrette dalla notevole lucidità e profondità del pensiero musicale.
Profondo conoscitore del suo strumento, fin nei dettagli costruttivi, ha l'abitudine di esercitarsi lungamente anche nel giorno del concerto, per familiarizzare col pianoforte su cui dovrà esibirsi.

Pur avendo in passato insegnato per anni presso il Conservatorio di San Pietroburgo, da molto tempo si dedica esclusivamente all'attività concertistica.


Fonte: Wikipedia




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