TECNICA PIANISTICA
Il trillo
Il trillo, se eseguito con scioltezza e naturalezza, conferisce eleganza, vivacità e brio all'esecuzione. Imparare ad eseguire il trillo in modo corretto, con uguaglianza e con padronanza del suono richiede tempo e continui esercizi. Occorre possedere la naturalezza e l'elasticità nell'articolazione delle dita e, cosa molto importante, bisogna saper suonare il trillo in tutte le sue possibili combinazioni di dita (1-2; 1-3; 2-3; 2-4; 3-4; 3-5; 4-5).
All'inizio saranno utili semplici esercizi per sviluppare la completa padronanza e l'indipendenza delle articolazioni:
Studiare il passo lentamente e forte, articolando liberamente e mantenendo la mano e il braccio tranquilli, senza costrizioni.
Si devono azionare i tasti con la sola azione delle dita che dovranno sollevarsi leggermente in modo tale da accumulare una piccola accelerazione, per poi afferrare il tasto con naturalezza e decisione. Occorre, all'inizio, esagerare con lo slancio delle dita e compiere il movimento di articolazione con la massima libertà.
All'iniziale andatura lenta e misurata (grazie alla quale sarà possibile lanciare al massimo le dita), si continuerà progressivamente ad accelerare il ritmo. Alla massima velocità, se tutto l'apparato si manterrà elastico, si potrà notare una partecipazione passiva del polso e dell'avambraccio che, con una piccola rotazione, faciliteranno l'azione delle dita, garantendo il miglior risultato senza tensione e affaticamento. Le dita agiranno stando vicinissime ai tasti e l'articolazione sarà ridotta al minimo (durante un trillo molto veloce, sembra quasi che non si sollevino affatto dai tasti).
Nei pianoforti a coda è presente un meccanismo, il doppio scappamento, che permette di risuonare un tasto prima che il martelletto abbia terminato la ricaduta (prima cioè che il tasto si sia rialzato completamente). Questo facilita l'esecuzione molto rapida del trillo. Per sfruttare questo espediente tecnico bisogna esercitare il trillo suonando rapidamente, evitando che i tasti compiano l'intera corsa, con un'articolazione minima e con le dita costantemente a contatto con loro (si dice "mezzo tasto").
Oltre all'azione delle dita occorre esercitare la contemporanea azione del braccio che, grazie alla corretta regolazione del suo peso, contriubirà alla produzione delle diverse dinamiche sonore di cui si avrà bisogno (vedi a tal proposito il capitolo sul suono).
Per questo scopo è utile eseguire il trillo con tutte le possibili gradazioni di suono: tutto piano, tutto forte, crescendo, diminuendo ecc.
In alcuni casi, come nel terzo tempo della Sonata op.53 di Beethoven, la mano deve eseguire contemporaneamente il trillo e la melodia:
La difficoltà di questo passaggio consiste nel saper riproporre ben chiari e distinti i due piani sonori. Nonostante tutto passo si debba suonare fortissimo, la linea melodica (5° dito) deve comunque essere messa in risalto e sia il trillo che le scale al basso, devono avere una dinamica un po' più lieve.
Come sempre, all'inizio consiglio di studiare il passo semplificando il lavoro. Si deve eseguire il trillo lentamente, in modo rigorosamente misurato rispetto alla melodia. In questo modo:
Successivamente, si sostituiranno le quartine con terzine (trillo più veloce):
Quando si sarà raggiunta la padronanza del movimento e del suono si potrà eseguire il passo come è scritto, senza prestare più attenzione al trillo (che vibrerà liberamente), concentrando l'orecchio sulla melodia.