TECNICA PIANISTICA
Il legato
Per produrre un buon legato occorre combinare l'azione di due elementi fondamentali. L'uso esclusivo delle dita non basta.
Ovviamente esse svolgono un ruolo importantissimo, poiché la condizione fondamentale per legare più note è innanzitutto che non ci sia alcuna interruzione fra un suono e l'altro. Il dito che sta suonando non dovrà abbandonare il tasto fino a quando il tasto successivo non sarà stato premuto. E questo è ovvio.
Ma per legare effettivamente una frase musicale il solo "legato di dito" non basta, occorre legare anche il suono. Mi spiego meglio.
Il suono del pianoforte, purtroppo, tende a decadere con rapidità. Pur abbassando un tasto con la massima intensità, entro pochi secondi il suono si sarà indebolito notevolmente. Se in una frase non si mantiene la linea melodica su un piano sonoro adeguato, o meglio se la sonorità di una successione di note contenute in una frase legata non avrà un senso logico, si avrà la sensazione di un legato cattivo.
Se si suona una nota con una certa forza, quella successiva dovrà essere suonata considerando la sfumatura sonora che la precedente avrà raggiunto al momento del passaggio. Legare, quindi, vuol dire non solo collegare i tasti senza soluzione di continuità, ma anche considerare la dinamica sonora che la nota precedente produce collegandola al suono di quella successiva.
In una frase musicale c'è un punto d'inizio e uno di arrivo. È importante fissare queste due estremità e trattare tutte le note che sono in essi contenute come conseguenza logica le une dalle altre.
Quello che a parole può sembrare artificioso è nella pratica semplice e razionale e con un semplice esempio al pianoforte tutto risulterebbe di colpo chiaro e comprensibile.
Ciò che vorrei sottolineare è che un processo all'apparenza puramente meccanico, com'è appunto quello di collegare i tasti uno dopo l'altro, è altresì guidato da principi squisitamente musicali (lo studio del suono e delle sue infinite sfumature). Tutto questo è facilmente comprensibile se si usa in combinazione all'azione delle dita, il peso naturale del braccio.
Grazie alle infinite sfumature possibili con un adeguato utilizzo del peso e dell'elasticità del braccio, potremo ottenere un legato perfetto.
Analizziamo una semplice successione di 5 note in diverse possibilità espressive:
In questo caso, suonando le note con un attacco sempre Forte del tasto, si produrrà un andamento accentato e il suono risulterà spigoloso, irregolare. Se si volesse rappresentare graficamente l'andamento dinamico di questa frase, si dovrebbe realizzare in questo modo:
Dopo il DO il suono inizia a scendere. Il RE, di nuovo forte, provoca un improvviso innalzarsi della dinamica, con inevitabile accento e così via. Il risultato è un'andatura sforzata, non uniforme.
La stessa sensazione non sarà percettibile se si eseguono passaggi in rapida successione, come nel caso di scale veloci o figurazioni rapide:
La frase precedente, eseguita in questo modo:
risulterà più naturale e il legato più efficace. Saper dosare il peso del braccio in questi casi è fondamentale. Soltanto con un adeguato controllo del peso da trasferire sui tasti si riuscirà a dosare l'intensità del suono e il tutto risulterà fluido ed espressivo.