Wilhelm Backhaus
(Lipsia, 26 marzo 1884 – Villach, 5 luglio 1969)
Backhaus nacque a Leipzig. Sua madre, pianista dilettante, iniziò a dargli le prime lezioni. Al conservatorio di Leipzig ebbe come primo maestro Aloys Leckendorf dal 1891 al 1899. Nel 1898 andò a Francoforte diventando il pupillo di Eugene d'Albert, che fu allievo di Liszt ed era noto per le sue interpretazioni di Beethoven.
Nel 1900 iniziò un tour di concerti e suonò con l'orchestra di Gewandhaus diretta da Arthur Nikisch. La sua fama diventò universale dopo il Concorso Rubinstein di Parigi (agosto 1905) dove vinse il primo premio. In quell'occasione il grande compositore Bela Bartók, concorrente del concorso, disse "Backhaus ha suonato in modo mirabile."
Il suo debutto a New York avvenne il 5 gennaio 1912. Backhaus suonò il Quinto concerto di Beethoven ("Imperatore") e fu riconosciuto come virtuoso in tutti gli Stati Uniti. Il tour proseguì nell'America del sud, nell'Asia e in Europa.
Come insegnante non ebbe una lunga carriera: Manchester Royal College of Music (1905), Curtis(1925-26), ecc. Il suo interesse era rivolto soltanto all'esecuzione. Fatta eccezione per il periodo del servizio militare, durante la Prima Guerra Mondiale, si dedicò esclusivamente ai concerti pubblici e alle registrazioni. Neppure il regime Nazista riuscì ad arrestare le sue esecuzioni, tanto che gli alleati lo definirono collega temporaneo del Nazismo. Le sue apparizioni totali in concerto sarebbero più di 4000. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, si stabilì a Lugano (Svizzera) e fu ammirato come uno dei più grandi interpreti di Beethoven e di Brahms. Il soprannome "leone della tastiera" è stato usato soltanto per lui fino ad ora. Il suo ultimo recital avvenne il 28 giugno 1969. Morì per un attacco cardiaco sette giorni più tardi, in un ospedale di Villach (Austria). È stato sepolto a Colonia.
Lo stile di Backhaus è caratterizzato spesso da una tecnica perfetta, qualche volta da tempi veloci, da rettitudine e forza. Ma soprattutto il suo carattere più affascinante è la sonorità morbida e matura e il profondo lirismo. La bellezza del suo tocco è indubbiamente di prima qualità.
Backhaus non dipese mai soltanto dal suo naturale talento. Si dice che ci fosse un dipinto di un minatore molto triste nella sua casa e quando gli fu chiesto perché avesse un'immagine così triste egli rispose: "ogni volta che vedo l'immagine, io comprendo che il mio lavoro non è più faticoso del suo". E quando gli fu chiesto qual'era la chiave della sua tecnica perfetta, egli rispose: "Le scale, soltanto le scale".